Ada Negri


Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio 1870 in una famiglia di umili origini: il padre, vetturino, morì quando lei era ancora piccola, e la madre, tessitrice, si adoperò con grandi sacrifici per permetterle di studiare. Conseguì il diploma alla Scuola Normale femminile di Lodi e iniziò la carriera di insegnante elementare a Motta Visconti nel 1888, esperienza che segnò profondamente la sua vita e la sua produzione letteraria. Durante il periodo di insegnamento, Negri cominciò a scrivere poesie che vennero pubblicate su riviste come "Il Fanfulla da Lodi" e "L'Illustrazione Popolare". Il suo esordio letterario avvenne nel 1892 con la raccolta "Fatalità", che riscosse un immediato successo, portandola alla notorietà nazionale e alla nomina, per chiara fama, a docente presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" di Milano. A Milano, Negri entrò in contatto con ambienti socialisti, stringendo amicizie con figure come Anna Kuliscioff e Filippo Turati. Nel 1896 sposò l'industriale Giovanni Garlanda, da cui ebbe due figlie, una delle quali morì in tenera età. Dopo la separazione dal marito, si trasferì a Zurigo, dove continuò la sua attività letteraria. La sua produzione poetica si caratterizza per l'attenzione alle tematiche sociali e femminili. Tra le sue opere più significative si annoverano "Maternità" (1904), "Esilio" (1914) e "Il libro di Mara" (1919). Nel 1917 pubblicò la raccolta di novelle "Le solitarie", incentrata sulla condizione femminile tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Negri fu anche attiva nel giornalismo: dal 1903 al 1943 collaborò con il "Corriere della Sera", scrivendo articoli su temi sociali. Nel 1902, insieme a Ersilia Majno, fondò l'Asilo Mariuccia, un'istituzione laica per l'accoglienza di ragazze madri senza marito. Nel 1940 divenne la prima donna a essere nominata membro dell'Accademia d'Italia, un riconoscimento che consolidò la sua posizione nel panorama culturale italiano. Morì a Milano l'11 gennaio 1945 e fu inizialmente sepolta nel Famedio del Cimitero Monumentale; nel 1976 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di San Francesco a Lodi. La figura di Ada Negri è oggi riconosciuta per il suo contributo alla letteratura italiana, in particolare per la sua capacità di dare voce alle istanze sociali e femminili del suo tempo attraverso una poesia intensa e una prosa attenta alle sfumature dell'animo umano.
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