Camerana

Giovanni Camerana (Casale Monferrato, 21 gennaio 1845 – Torino, 2 luglio 1905) è stato un poeta, critico letterario e saggista italiano, figura di spicco della Scapigliatura piemontese. Dopo aver studiato giurisprudenza all'Università di Torino, non esercitò mai la professione forense, dedicandosi interamente agli studi letterari e alla poesia. La sua opera, sebbene non vasta, è caratterizzata da una profonda inquietudine esistenziale, da un'attenta analisi psicologica e da un linguaggio spesso crudo e disincantato, elementi tipici del movimento scapigliato. Fin dai suoi esordi, Camerana si distinse per il suo anticonformismo e per la sua critica nei confronti della letteratura più tradizionale e accademica. Fu amico e collaboratore di numerosi intellettuali e artisti del suo tempo, tra cui Arrigo Boito, Emilio Praga e Giuseppe Giacosa, con i quali condivise l'aspirazione a un rinnovamento radicale delle forme e dei contenuti della letteratura italiana. La sua produzione poetica, raccolta principalmente nelle Poesie (pubblicate postume nel 1907), esplora temi come il disinganno, l'amore tormentato, la morte e la fugacità della vita, spesso con un tono ironico e pessimista. Oltre alla poesia, Camerana fu un acuto critico letterario, pubblicando saggi e articoli su riviste dell'epoca, in cui analizzava opere di autori italiani e stranieri, mostrando una vasta cultura e una notevole sensibilità critica. La sua opera è stata rivalutata in tempi più recenti per la sua originalità e per il suo ruolo nel panorama letterario italiano di fine Ottocento, anticipando alcune delle tematiche e degli stili che sarebbero stati sviluppati nel Novecento. Morì a Torino all'età di 60 anni.

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