Matilde Serao


Matilde Serao nacque il 7 marzo 1856 a Patrasso, in Grecia, da Francesco Serao, giornalista e patriota italiano, e Paolina Borely, greca. Dopo il 1860 si trasferì con la famiglia a Napoli, dove completò gli studi presso la Scuola Normale "Eleonora Pimentel Fonseca", diplomandosi nel 1874. Iniziò a lavorare come ausiliaria ai Telegrafi di Stato, ma ben presto si dedicò al giornalismo e alla letteratura. Fu una delle prime donne a imporsi nel giornalismo italiano: collaborò con testate come Capitan Fracassa e Il Corriere di Roma, e fu la prima donna a fondare e dirigere quotidiani. Con il marito Edoardo Scarfoglio fondò nel 1892 Il Mattino, ancora oggi uno dei principali quotidiani del Sud Italia. Dopo la separazione, nel 1904 fondò Il Giorno, che diresse fino alla morte, distinguendosi per indipendenza e impegno sociale. Serao fu anche una scrittrice prolifica, autrice di oltre 40 opere tra romanzi, racconti e saggi. Tra le sue opere più celebri:
Il ventre di Napoli (1884): un’inchiesta in forma narrativa sulla povertà e la miseria dei bassifondi napoletani, spesso considerata una delle prime forme di reportage sociale in Italia;
Il paese di cuccagna (1891): romanzo di denuncia sull’ossessione popolare per il gioco del lotto, visto come illusoria via di fuga dalla miseria.
Lo stile di Serao si distingue per il realismo e la sensibilità sociale, in particolare nei confronti delle condizioni delle donne e delle classi popolari. Le sue opere sono state accostate al verismo di Verga, ma con una maggiore attenzione alla dimensione urbana e femminile. Morì a Napoli il 25 luglio 1927, lasciando un segno profondo nella cultura e nel giornalismo italiani.
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